Il Coronavirus fa paura e i numeri sono costantemente aggiornati per monitorare la situazione. I numeri in assoluto più preoccupanti rimangono nella provincia di Hubei in Cina dove l’epidemia si è scatenata e questo conferma come, fino al momento almeno, le misure di contenimento adottate in buona parte del mondo e in Cina in via principale stiano dando buoni risultati al fine di contenere appunto l’epidemia che, proprio grazie a queste misure, non si è trasformata (come possibile) in pandemia (epidemia che richiede il contagio di milioni di soggetti).
Partiamo allora proprio dalla Cina dove sono oltre 40 mila le persone ricoverate negli ospedali della provincia di Hubei, focolaio in Cina del nuovo coronavirus. Lo ha reso noto oggi la commissione sanitaria della provincia, specificando 1.773 sono in condizioni critiche ed oltre 8 mila sono gravi. Sono 1.933 i nuovi casi registrati ieri nella provincia, con 100 decessi, con una flessione rispetto alle precedenti 24 ore durante le quale 139 pazienti erano morti a causa del virus. Sono in tutto 58 mila i casi di Covid-19 che si sono avuti nella provincia, 41 mila dei quali nella città di Wuhan.
Nel tentativo di bloccare l’ulteriore diffondersi del virus nella provincia, che ha una popolazione di 60 milioni di persone, sono state introdotte ieri misure draconiane che impongono ai residenti di rimanere nelle loro case, con un controllo continuo dei loro movimenti. E’ stato inoltre vietato a tutte le auto civili di circolare ed istituito un sistema obbligatorio di registrazione al momento dell’acquisto di medicinali per il raffreddore.
Nel frattempo è salito a 71.333 il numero dei casi di infezione, con il bilancio dei morti arrivato a 1.775. I contagi in Europa e Regno Unito sono 45. Lo riporta il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).
Il numero delle morti provocate dal virus è sceso rispetto ai dati relativi a sabato, 142 morti in 24 ore, mentre quello delle nuove infezioni è leggermente aumentato, dal momento che ieri la Commissione nazionale di Sanità aveva parlato di 2 mila nuovi contagi.
Sulla nave da crociera Diamond Princess sono 14 i cittadini statunitensi degli oltre 300 sbarcati risultati positivi ai test per il nuovo coronavirus. Lo rende noto un comunicato congiunto del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Salute Usa. Secondo la nota, “dopo che i passeggeri hanno lasciato la nave”, le autorità americane “sono state informate che 14 passeggeri – che due, tre giorni prima erano stati sottoposti ai test – sono risultati positivi al Covid-19”. Sono stati tutti “trasferiti rapidamente e in sicurezza in un’area di contenimento a bordo dell’aereo nel rispetto dei protocolli”. La nota precisa che i 14, “separati dagli altri passeggeri”, continuano a non mostrare sintomi del contagio. Fra questi un italiano di cui abbiamo già dato notizia e che risiede appunto negli USA.
Il Giappone invece ha annullato tutti gli eventi legati al compleanno dell’Imperatore Naruhito. Come ha reso noto l’Agenzia della Casa imperiale, è stato cancellato il saluto previsto per domenica mattina, in occasione del 60° compleanno dell’imperatore, salito al trono lo scorso maggio. L’imperatore e l’imperatrice Masako avrebbero dovuto salutare per tre volte, come da tradizione, la folla riunita per festeggiare Naruhito. La decisione, hanno spiegato, è stata presa “in considerazione del rischio di diffusione del virus” dal momento che all’evento “partecipano ogni anno molte persone”. Annullata anche la tradizionale firma del registro delle visite al palazzo imperiale, che era prevista per il pomeriggio di domenica. Nel 1996, ricorda l’agenzia Kyodo, vennero annullate le celebrazioni in occasione del compleanno dell’imperatore Akihito, padre di Naruhito, all’epoca della crisi degli ostaggi all’ambasciata giapponese a Lima, in Perù.
In Cina potrebbero slittare i lavori della sessione annuale plenaria dell’Assemblea nazionale del popolo, solitamente prevista a inizio marzo. Il Comitato permanente si riunirà il 24 febbraio a Pechino e, secondo l’agenzia ufficiale cinese Xinhua, potrebbe deliberare sul “rinvio della terza sessione annuale della 13ª Assemblea nazionale del popolo”. Sarebbe la prima volta da anni. Il Comitato permanente valuterà anche misure per contrastare abitudini che potrebbero aver contribuito alla diffusione del nuovo coronavirus, come il divieto al commercio di animali selvatici.
Si prospetta inoltre un giro di vite sul commercio di animali selvatici e sul consumo di selvaggina, che potrebbe portare alla messa al bando di queste attività. Il Comitato permanente del 13° Congresso Nazionale del Popolo (Npc), la massima assemblea legislativa del gigante asiatico, nella prossima sessione in programma il 24 febbraio a Pechino potrebbe mettere mano a una bozza di decisione sul divieto del commercio illegale di specie selvatiche e sull’eliminazione di cattive abitudini legate al consumo di carne di animali selvatici, per garantire la vita, la salute e la sicurezza delle persone. E’ questa una delle indicazioni emerse dalla riunione dei presidenti del Comitato permanente, presieduta dal numero uno del Comitato permanente, Li Zhanshu. L’ipotesi del divieto si lega ai dati che arrivano dalle ricerche. Negli studi con cui si è tentato di ricostruire le origini del contagio nell’uomo, infatti, gli scienziati hanno messo sul banco degli imputati il pipistrello quale possibile fonte animale del virus e il pangolino, quest’ultimo ritenuto il possibile ospite intermedio da cui il virus avrebbe fatto il salto di specie arrivando agli esseri umani.
Niccolò, “il giovane italiano proveniente dalla città di Wuhan, continua ad essere in buone condizioni di salute. I tamponi naso-faringei effettuati nella giornata del 15 e del 16 febbraio sono risultati negativi per la ricerca del nuovo coronavirus e di altri eventuali agenti patogeni. Il ragazzo continua a essere sereno e di ottimo umore”. Lo riporta il bollettino quotidiano dell’Istituto Spallanzani di Roma.
I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, “casi confermati di infezione da nuovo coronavirus, continuano a essere ricoverati nella terapia intensiva del nostro Istituto. Sono stabili e in continuo miglioramento le condizioni generali di entrambi”. Lo sottolinea il bollettino quotidiano dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma.